Ma quanto devo allenarmi?
Chi mi conosce sa bene quanto siano importanti, per me, lo studio e la formazione. Non a caso dico di essere una nerd, perché nel lavoro e nel privato non smetto mai di approfondire e aggiornarmi.
Un personal trainer deve per forza comprendere bene tutte le dinamiche del corpo e del movimento;
non solo per rendere gli allenamenti davvero efficaci, ma soprattutto per garantire che vengano svolti in sicurezza.
È chiaro che ho l’esperienza e la preparazione teorica e scientifica per dire cosa fare, come, quando e per quante volte. Ma non è la competenza principale dalla quale sono partita per ri-pensare il mio programma e, in generale, il mio approccio al lavoro che faccio.
È iniziato tutto, come sempre, dalla mia esperienza personale.
Ma quanto devo allenarmi? Vi racconto la mia storia
Per tanti anni ho vissuto il fitness nel modo più convenzionale del termine, focalizzandomi solo sul corpo e sugli obiettivi da raggiungere. Per un periodo ho anche gareggiato, quindi la pressione su questi aspetti era costante e fortissima. Seguivo degli schemi di allenamento e di alimentazione molto rigidi, che senza dubbio mi facevano ottenere risultati sia estetici che prestazionali di tutto rispetto.
Il problema, però, è che non era rigida solo la disciplina che seguivo, lo era diventata anche la mia mente.
Piano piano, senza quasi rendermene conto, mi ero chiusa in una gabbia; gli altri, da fuori, vedevano il successo ma solo io sapevo quanto mi facesse stare male dentro.
Da ogni parte mi girassi c’erano limiti e imposizioni – spesso autoimposti – che prendevano ogni volta una forma diversa: il senso di colpa se saltavo un allenamento, la scarsa libertà di praticare altri sport, il rigore della dieta che seguivo.
Mi sono allontanata da questo approccio, passo dopo passo e guidata dalla mia evoluzione interiore, perché per me non era più sostenibile. Sapevo, sentivo che Bea non è solo corpo ma è anche mente, anima e spirito, e volevo lasciare lo spazio a ciascuna delle mie parti per emergere nella loro bellezza.
Questo vale, naturalmente, anche per le persone che mi circondano e per quelle che si affidano a me. Ecco perché ai programmi di allenamento preferisco le linee guida, una cornice dentro la quale ciascuno sia libero di procedere secondo i suoi bisogni.
Quello che conta davvero per me è insegnare a muoversi con consapevolezza all’interno della disciplina, educare le persone ad ascoltare il corpo e le sue necessità, senza però trovare scuse. Insomma: sapere cosa c’è da fare, dare gli strumenti per farlo ma lasciare anche lo spazio per conoscersi meglio.
Nel mio video corso si trova un percorso di allenamenti strutturati per aumentare di intensità e impegno man mano che si costruisce la forza, ma anche singole lezioni focalizzate su un obiettivo preciso, o più brevi per quando non si ha molto tempo a disposizione. Accanto a queste, ho scelto di inserire dei video dedicati all’allungamento, parte fondamentale ma spesso trascurata.
Quanto devo allenarmi seguendo i tuoi percorsi?
La frequenza che io consiglio di tenere è quella che, presa in considerazione la fisiologia del corpo umano, ci aiuta a rimanere in salute e a potenziare il nostro organismo, aiutando il fisico a lavorare al meglio.
Mantenendo un ritmo del genere migliora non solo il nostro aspetto esteriore, ma trae beneficio anche la nostra mente; quando il nostro apparato corpo-mente è in equilibrio, si creano le condizioni per dare alla nostra anima la possibilità di farsi sentire.
Quindi, a livello teorico, in una settimana sarebbe bene integrare:
- 3-4 allenamenti contro resistenza, cioè allenamenti nei quali si “fa fatica” per effetto dello spostamento di un peso (può essere il nostro stesso corpo o un sovraccarico esterno). Sono compresi tutti quegli esercizi che danno uno stimolo significativo ai nostri muscoli.
- Una certa dose di movimento cardiovascolare quotidiano, che si riassume bene nei famosi 8.000-10.000 passi al giorno. Possono essere completati camminando o correndo, ma anche in bici; l’importante è mantenere il battito cardiaco a un buon livello, e tenere d’occhio il contapassi per verificare di aver raggiunto il nostro obiettivo giornaliero.
- 2 sessioni di allungamento della durata di almeno 20/30 minuti. Come dicevo sopra, curare l’elasticità e la flessibilità dei nostri muscoli è molto importante, soprattutto quando ci si allena con costanza. Questo va a favore di tutto l’apparato muscolo-scheletrico e ci aiuta a prevenire dolorini e tensioni causati da postura non ottimale o movimenti poco fluidi.
Una raccomandazione: le sessioni di allungamento non vanno mai programmate subito dopo un allenamento contro resistenza, ma è sempre meglio far passare almeno 8 ore o, idealmente, lasciarle a un giorno diverso. Dopo un training è sufficiente un leggero defaticamento con focus sulla respirazione, nel quale ci si può dedicare magari alla circolazione linfatica con esercizi che aiutino a stimolarla.
La durata degli allenamenti è variabile, e dipende soprattutto da come è strutturato il percorso
All’interno del video corso, così come nelle lezioni private, le pratiche durano dai 30 ai 45 minuti e mi assicuro sempre che oltre a essere efficaci siano anche divertenti.
Vorrei contribuire a ridefinire il concetto di training: non più – o non solo – pesanti sessioni di sollevamento pesi da affrontare con faccia seria e atteggiamento militare, ma soprattutto occasioni per avvicinarci al nostro corpo, per conoscere meglio noi stesse, per guardare in faccia i nostri limiti e affrontarli giorno dopo giorno, tenendo conto delle caratteristiche uniche del corpo femminile.
Insomma, allenamenti da approcciare con il sorriso sulle labbra, assaporando il benessere che scatenano in noi e accogliendo la fatica e gli errori con la leggerezza di una risata.
E voi vi siete mai chiesti “Ma quanto devo allenarmi?” Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti qui sotto 🙂